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La storia degli Ogoni

Author

Marta Mariottini, Sara Taki, Manuel Nencioli, Noha Abud Mohamed, Matteo Simeon

Year

2022/2023

semester

II°

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Module 2 winner

in deep

The Story

Cinque giornalisti partono per il Delta del Niger con lo scopo di scoprire cosa è successo al popolo degli Ogoni a causa del passaggio della multinazionale Shell. Scesi dall’aereo, vengono portati verso una delle zone più devastate da un vecchio burbero e silenzioso che non gli rivolgerà la parola per tutto il tragitto e li lascerà in mezzo al nulla senza dar loro indicazioni. Confusi e spaesati, i cinque giornalisti iniziano a vagare e, quando stanno per perdere le speranze, si imbattono in un uomo sulla riva del fiume che sta litigando con il suo cane. I nostri cinque protagonisti si avvicinano e gli chiedono se conosce un villaggio vicino in cui si possano recare. Il pescatore, che si presenta come Yusif, risponde di si e si offre di accompagnarli. Lungo il tragitto chiede loro per quale motivo hanno deciso di andare in quel posto “dimenticato da dio” e, dopo aver ascoltato la loro risposta, si rattrista e dà loro qualche informazione sparsa di come sono state ridotte quelle terre, lamentandosi soprattutto del fatto che non riesce più a pescare come prima a causa delle acque inquinate. Arrivati al villaggio dice ai giornalisti che conosce molte delle persone che ci abitano e che potrebbe presentar loro quelli che sono in grado di parlare di cosa è successo dato che in molti preferiscono dimenticare. Presenta loro una donna, Halima, moglie del capo della resistenza degli Ogoni, Bala Alyu, rimasta vedova. Ella è ancora distrutta dalla morte del marito, morto impiccato. Racconta di come ha combattuto per la liberazione delle terre e del popolo degli Ogoni, ma fa prevalere il suo sentimento di moglie e madre sottolinenando che la parte che le manca di più di Bala è il suo essere un padre e un marito meraviglioso. Halima non dimentica nemmeno il suo essere donna e spende qualche parola per raccontare ai giornalisti di quante donne a causa degli scontri sono rimaste sole.
Dopo aver salutato Halima, Yusif li accompagna da Bashir, il figlio di Bala. A differenza della madre Bashir non si lascia andare ad inutili sentimentalismi. I cinque intervistatori percepiscono subito che egli è molto attaccato alla sua terra, alla sua gente e alla causa della resistenza. Bashir racconta di come il padre abbia lottato per mantenere alto l’onore degli Ogoni e della sua associazione “Juriya mutane Ogoni” (resistenza del popolo degli Ogoni). Cova un forte risentimento nei confronti della Shell e desidera portare avanti l’opera del padre per renderlo fiero di lui. I cinque giornalisti sono arrivati in quel villaggio per raccogliere prove del disastro ambientale causato dalla Shell e se ne vanno arricchiti di profonde e meravigliose esperienze umane, di vissuti diversi ma vicini allo stesso tempo. Raccolte testimonianze e fotografie del posto, i nostri protagonisti salutano Yusif, Halima e Bashir. Li ringraziano per avergli accolti e per per aver raccontato le loro storie. Lungo la strada per tornare, i giornalisti si imbattono in un uomo che li avvicina e chiede di poter parlare con loro. L’uomo, che si presenta come Amadu, sostiene di appartenere al popolo degli Ogoni, ma ne ha preso le distanze a causa di quello che ha fatto al suo popolo. Egli estraeva petrolio per la Shell sperando così di poter migliorare le condizioni della sua famiglia. Un giorno, mentre lavorava, sentì qualcuno parlare dell’omicidio di Bala e, nonostante questo, non fece niente per fermarli o per avvertire Bala. Dopo la sua morte, distrutto dal senso di colpa, scappò dal villaggio nonostante gli altri non sapessero che lui, nonostante potesse, non aveva fatto niente. Non riusciva più a guardare nessuno negli occhi, soprattutto Halima e Bashir, e si vergognava anche nei confronti della sua famiglia. Aveva fatto tutto questo per loro ma a quale prezzo. I giornalisti ringraziano Amadu di aver avuto il coraggio di esporsi così e, dopo averlo salutato, se ne vanno. Tornati a casa preparano un servizio per far conoscere a tutti gli orrori della Shell.
Dopo qualche settimana un uomo ad una stazione di benzina sente un servizio alla radio che parla di come la Shell abbia distrutto un intero popolo. Alza la testa e guarda nello specchietto: vede il logo della Shell, ma, non curante, fa benzina e se ne va.

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